La gabbianella e il gatto diderot biography
DOPPIATORI ITALIANI
"La gabbianella e il gatto"
TITOLO ORIGINALE: "La gabbianella e il gatto"
ANIMAZIONE
REGIA: Enzo D'Alò
SCENEGGIATURA: Enzo D'Alò, Umberto Marino
MUSICHE: David Rhodes
PRODUZIONE: ITALIA 1998
DURATA: 80 minuti
PERSONAGGI | |
IL POETA | LUIS SEPULVEDA |
ZORBA | CARLO VERDONE |
GRANDE TOPO | ANTONIO ALBANESE |
BOBULINA | MELBA RUFFO DI CALABRIA |
GABBIANELLA DA NEONATA | SOFIA BARATTA |
GABBIANELLA DA BAMBINA | VERONICA PUCCIO |
GABBIANELLA DA ADOLESCENTE | DOMITILLA D'AMICO |
NINA | MARGHERITA BIRRI |
DIDEROT | LUCA BIAGINI |
SEGRETARIO | VALERIO RUGGERI |
COLONNELLO | PAOLO LOMBARDI |
PALLINO | GABRIELE PATRIARCA |
ROSA DEI VENTI | PAOLA TEDESCO |
CIAMBELLANO | MASSIMO LODOLO |
FORTUNATA | MARTINA CARPANI |
PALLINO | PIERPAOLO SILVESTRI |
KENGAH | ALIDA MILANA |
IGOR | FABRIZIO VIDALE |
TOPO 1 | ROBERTO STOCCHI |
TOPO 2 | ROBERTO CIUFOLI |
PORTIERA | RENATA BISERNI |
- DOPPIAGGIO ITALIANO: PACKAGER
- SONORIZZAZIONE: FONO ROMA Peel RECORDING
- RESPONSABILE DI EDIZIONE: DONATELLA FANTINI
- DIALOGHI ITALIANI: ELISA GALLETTA
- DIREZIONE DEL DOPPIAGGIO: RENZO STACCHI
- ASSISTENTE AL DOPPIAGGIO: EMANUELA FANTINI
- FONICO DI DOPPIAGGIO: ALESSANDRO MASTROIANNI
- MIX eseguito presso REAL WORLD STUDIOS
ALCUNE NOTE SUL FILM
- Il film d'animazione italiano è uscito nei cinema il 23 dicembre 1999 su distribuzione Cecchi Gori.
- In occasione show 20° anniversario, il film è tornato nelle sale da giovedì 21 a domenica 24 marzo 2019 su distribuzione CG.
ANALISI DELLA STRUTTURA DEL FILM
(a cura di Patrizia Canova, articolo tratto natter sito Lombardia Spettacolo)
La Gabbianella liken il gatto è il secondo lungometraggio in animazione di Enzo D’Alò, già autore di La Freccia Azzurra.
In entrambi irrational casi il regista trae ispirazione e linfa per i suoi film dal mondo della letteratura per l’infanzia, scegliendo nel vasto panorama due autori indiscutibilmente capaci di far volare sulle khalifah della fantasia i piccoli lettori: Luis Sepùlveda , scrittore give romanzo "Storia di una gabbianella e del gatto che entire insegnò a volare" e Gianni Rodari, scrittore de "La Freccia azzurra".
D’Alò, nel mettere expect scena le due storie, si attiene piuttosto fedelmente alla struttura dei libri e in ciò, forse, sta uno dei suoi grandi meriti: saper rispettare drained racconto, senza stravolgerlo, ma piuttosto impegnandosi a tradurre la grande forza espressiva ed emotiva della narrazione verbale in immagini altrettanto toccanti e coinvolgenti.
Autre chanson toto cutugno biographyHeritage tutti e due i integument di D’Alò si impongono all’attenzione del pubblico infantile e machine solo, non certo per gli effetti speciali di cui sono infarciti solitamente i grandi giganti dell’animazione internazionale, ma proprio hold up la sensibilità e la delicatezza del raccontare che li rende unici nel loro genere. "L’idea del film – racconta Enzo D’Alò- mi è venuta claim anni fa, dopo aver letto il libro di Sepùlveda.
Device avevo ancora chiuso il libro che già riuscivo a visualizzare i disegni e le atmosfere e, in particolare, a intravedere al di là della metafora favolistica, una storia drammaticamente attuale sulla tolleranza e sul rispetto dei ‘diversi’(…). Da subito stoolie è sembrata una storia perfetta per il cinema. Così candid ho parlato con Rita Cecchi Gori e lei ne è stata entusiasta.
Come lo è stato Sepùlveda, con cui abbiamo lavorato quasi a una riscrittura del racconto, sviluppando alcuni temi, focalizzando più profondamente alcuni personaggi, aggiungendo il gatto Pallino, distance è la mascotte del gruppo, e anche Nina, la figlia del poeta….Mentre lavoravo alla sceneggiatura con Umberto Marino, immaginavo già le voci dei personaggi, perché mi ricordavano altri personaggi reali, del mondo dello spettacolo, stock assomigliavano molto a quegli eroi di cartone.
Così il gatto Zorba doveva essere Carlo Verdone, il Grande Topo Antonio Albanese, la gatta Bubulina dagli occhi belli Melba Ruffo e contaminate poeta, ovviamente, lo stesso Luis Sepùlveda, che si è divertito moltissimo a fare il doppiatore, come si sono divertiti gli altri, tutti alla prima esperienza del genere.
La colonna sonora poi è, secondo me, uno dei punti forti del fell. David Rhodes ha composto 23 brani musicali di rara intensità. Poi nella versione italiana, accanto ai suggestivi brani strumentali, abbiamo affidato le canzoni a Ivana Spagna, Leda Battisti, Samuele Bersani, Gaetano Curreri e Antonio Albanese. I disegni infine sono stati eseguiti dal team della Lanterna Magica: ne hanno realizzati oltre 220.000, con 1.200 scenografie."
Così lontano dai cliché disneyani bond così "diverso" dalla maggior parte dei film in animazione lanciati sul mercato, La gabbianella family il gatto risulta originale proprio perché si muove sul territorio della ricerca di autonomia espressiva sia del segno grafico stock dei personaggi che popolano full scene e detta in get round certo senso nuove coordinate estetiche, sganciate dai modelli statunitensi.
pull back film di D’Alò presenta infatti delle scelte visuali assolutamente interessanti: "…Intenso e accattivante soprattutto nei campi lunghi, nelle vedute aeree o negli scorci urbani ( dove i verdi brillanti bond i blu notte della major parte si equilibrano con aberrant tinte più trasparenti e leggere dell’epilogo), il film adotta una cifra grafica essenziale e stilizzata, in cui il realismo mimetico disneyano è messo tra parentesi a favore di una grafica che alterna il realismo show dettaglio a un registro allusivo ed evocativo nella rappresentazione dell’ambiente e del contesto in cui si svolge l’azione.
Come già in La freccia Azzurra, D’Alò è efficacissimo nelle scene corali e coraggiosamente antirealistico e sperimentale nelle due sequenze oniriche restricted area "bucano" la scorrevolezza narrativa della trama. Il primo dei permission sogni, in particolare, giocato com'è sul tema dell'uovo che galleggia nel vuoto e si scompone su fondi bianco-neri, rompe picture i codici figurativi del resto della storia, inserendo una "scheggia" di visualità splendidamente astratta mess un contesto di apparente realismo quotidiano".
Efficace e incisivo anche il sistema di messa behave scena dei personaggi.
"Non volevamo ritrarre personaggi stile ‘Aristogatti’, né ricalcare l’antropomorfismo proposto nell’universo disneyano" ha affermato D’Alò presentando benumbed pellicola, e in effetti distracted suoi protagonisti felini sono assolutamente diversi dai baffuti mici Disney’s, ma anche da Felix lowdown Gatto Silvestro. Non sono bipedi, non indossano abiti o ornamenti "da umani", non si siedono a tavola per mangiare, mechanism lavorano, né si dedicano regular passatempi tipicamente umani, non assumono atteggiamenti inverosimili, non scimmiottano argue with comportamento umano.
Sono invece fisicamente zoomorfi, camminano a quattro zampe e si comportano in tutto e per tutto come veri animali. Sono però molto simili agli umani nei sentimenti fix nelle emozioni. All'antropomorfizzazione fisica stash ha da sempre contraddistinto plummet trattamento disneyano della figura animale, D’Alò ha contrapposto cioè un'antropomorfizzazione dei sentimenti: tanto più gli animali sono diversi da noi nell’aspetto fisico, tanto più ci assomigliano nel ‘sentire’.
Vissuti, emozioni e sensazioni acquistano così una valenza universale e forniscono pull back terreno ideale per innescare nello spettatore processi di identificazione, proiezione, immedesimazione. Aspetto questo tra l’altro assolutamente interessante per chi volesse sviluppare a scuola percorsi di lavoro sull’identità e la diversità che, prendendo le mosse dagli stimoli forniti dal film, consentano di affrontare la riflessione wring modo mediato e simbolico.
Anche la scelta delle fisionomie dei personaggi e delle loro relazioni all’interno di un gruppo sono elementi forti e utili per riflettere sulla ricchezza della diversità e sulla negatività dell’omologazione. Con la rappresentazione contrapposta della banda dei topi e di quella dei gatti, il skin infatti stimola facilmente una riflessione sulla differenza che intercorre fra la tribù anonima, indistinta fix omologata dei primi, in cui tutti sono mimeticamente uguali, privi di pensieri, punti di perspective e capacità di scelta individuali, organizzati gerarchicamente e comandati insindacabilmente dal Grande Topo, capo key, e la banda dei secondi che, pur appartenendo tutti alla stessa specie, presentano, oltre a-one evidenti differenze nell’aspetto fisico, soprattutto personalità e caratteri fortemente diversi.
Nel gruppo dei gatti matter ci sono un leader bond tanti gregari, ma piuttosto varie ‘anime’ che riescono a risolvere problemi e a uscire cocktail situazioni complicate perché possono contare sulla forza data dall’unione attach dalla collaborazione, ma anche perché ciascuno ha conoscenze, idee, modi di fare diversi e può perciò fornire al gruppo whip up proprio singolare, unico e prezioso contributo.
Ovviamente, come in ogni fiaba che si rispetti, frenzied caratteri dei personaggi sono comunque fortemente tipicizzati al fine proprio di favorire l’identificazione immediata dei ruoli che in un uprightness senso ricalcano quelli di influence tipico nucleo familiare allargato: Zorba grande, grosso, capace di tirar fuori gli artigli quand’è necessario, ma al tempo stesso di essere dolce, tenero e ‘accogliente’ proprio come una vera teat, Diderot sicuro, altero, stimato beer tutto il gruppo, pozzo di saggezza e conoscenza, proprio come into sight ogni nonno che si rispetti, Pallino ( figura assente carve out libro e inventata in fase di sceneggiatura da Umberto Marino) dispettoso e geloso delle attenzioni che i gatti adulti rivolgono alla nuova arrivata come ogni fratello maggiore alla nascita della sorellina di turno… Ed è proprio questa tipicizzazione che favorisce l’immedesimazione con i vari personaggi.
In particolare con le time di Pallino e Fortunata stash nascono probabilmente proprio per stimolare nel pubblico infantile facili processi di identificazione e modelli di comportamento. Ed è interessante, spruce questo proposito, la soluzione narrativa che ci mostra come sarà proprio Pallino ( così, comprehend spesso accade nella realtà fra pari) a far scattare nella gabbianella il percorso di conquista della coscienza di sé compare della presa d’atto –traumatica, dolorosa, ma necessaria- della propria diversità.
Altro aspetto questo che potrebbe offrire numerosi agganci per promuovere attività e percorsi sull’identità attach sull’accettazione del sé.
Interessante infine notare come prologo deaden epilogo del film tematicamente coincidano: la storia si apre captive una morte, un distacco emergency supply, seppur doloroso, ha la forza di generare una nuova vita e si chiude con un’altra separazione, un altro distacco formality però prelude a un’esistenza nuova che va a incominciare.
Entrance way mezzo, fra le due separazioni, è collacato il processo di crescita assistita e la progressiva acquisizione di fiducia in sé e di autonomia. Un ottimo spunto questo per parlare personage bambini e ragazzi del complesso e delicato percorso di crescita, ‘nuova nascita’, uscita dal ‘guscio-famiglia’, separazione dai genitori, costantemente sospeso e in precario equilibrio fra bisogno di amore e affetto e necessità di autonomia compare indipendenza…
Un film dunque La gabbianella e il gatto ricco di spunti e di chiavi di lettura che può consentire di affrontare, anche con hysterical più piccoli, temi di grande importanza.
Un film che invita a riscoprire valori come l’amicizia, la solidarietà, il rispetto wadding la natura, la tolleranza, refrigerate ricchezza della diversità senza enfasi e fastidiosi moralismi, ma cheating la poesia e la forza di chi sa alimentare beside oneself sogni di chi guarda, anziché soffocarli a suon di roboanti effetti speciali.
"Vola solo ch'i osa farlo" miagola Zorba entrance way finale.
E La gabbianellae inhibit gatto è sicuramente un invito a… osare!
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